
Fedele Confalonieri
Fedele Confalonieri punta il dito contro la Rai e chiede l’intervento dell’arbitro. Nell’ambito di un convegno promosso dall’Agcom al Senato, ieri il Presidente Mediaset ha accusato il servizio pubblico di fare dumping, cioè di vendere gli spazi pubblicitari a prezzi molto più bassi di quelli di mercato. Il tutto grazie alla riserva garantita dal canone. Alla denuncia del top manager è seguita la replica di Fabrizio Salini, AD di Viale Mazzini.
“La Rai non può svendere la propria merce con sconti del 90-95 per cento, solo perché ha la riserva del canone. La pubblicità è contingentata, con questo comportamento butta via la merce. Per abbassare un prezzo ci vogliono cinque minuti ma per recuperare ci vuole la fatica di Sisifo. Ecco perché faccio appello all’arbitro. Fatevi aiutare dalla Var se ritenete, ma intervenite“
ha dichiarato Confalonieri, tornando a battere su un punto dolente che già in passato era stato motivo di contrasti. Nei mesi scorsi, infatti, lo stesso Piersilvio Berlusconi aveva chiesto un “tetto molto stringente alla pubblicità” per la Rai, che già percepisce il canone. Allo stesso modo, critiche alle modalità d’azione del servizio pubblico erano arrivate, in ambito politico, anche da Forza Italia.
Rai, dumping: Salini replica a Confalonieri
Stavolta, la replica alle parole di Confalonieri è arrivata direttamente dall’AD di Viale Mazzini, Fabrizio Salini:
“La Rai non fa dumping, anzi. Abbiamo il tetto pubblicitario, alcuni canali non ospitano la pubblicità, non facciamo pubblicità agli operatori di betting. Non c’è nessuna pratica di dumping. Anzi, tutt’altro“.
Mediaset, Confalonieri: uguali regole per web e tv
Nel convegno tenutosi al Senato, il Presidente Mediaset ha anche chiesto eguali regole per web e tv, in riferimento ai vantaggi di cui godono i colossi online.
“La tv generalista è ancora la più forte, lo dimostra il fatto che Google e Amazon vengono sulla tv generalista a fare pubblicità. Il problema è che mentre nella tv generalista tutti pagano le tasse, lì c’è gente che non paga un accidente (…) Noi abbiamo tremila regole, basta che si veda un capezzolo e succede il caos, lì c’è la pedofilia e nessuno dice niente. Servono regole uguali per tutti“
ha dichiarato il Presidente Mediaset, che su questo tema ha trovato l’appoggio dell’AD di La7, Marco Ghigliani, presente all’evento pubblico. Queste le parole del manager della rete terzopolista:
“Le televisioni si portano dietro un sistema di regole anacronistiche, pensato all’epoca del sistema analogico, che non è stato più adeguato né adottato dalle piattaforme online, quindi occorre ridurre l’asimmetria che è venuta a crearsi tra la tv e il mondo dell’online“.